Progetto di psico-oncologia: valutazioni di tematiche, e implementazione di misure e strumenti nell'assistenza clinico-sanitaria dei pazienti con malattia neoplastica o oncoematologica e dei loro familiari per ridurre il disagio psicologico.

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ANALISI STRUTTURATA DEL PROBLEMA:

La diagnosi di cancro e le sue conseguenze presentano un impatto considerevole sulla vita di malati e familiari: il 34% dei malati oncologici ( uno su tre) è affetto da ansia clinicamente significativa o depressione ( da trattare come malattie a sè). E' dimostrato che questo influenza negativamente la capacità di affrontare la malattia e puo' ridurre il grado di adesione terapeutica.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una crescente considerazione dell'aspetto umano nella patologia oncologica: la dimensione psicologica, sociale, fisica, comportamentale, etica e spirituale hanno assunto negli anni un ruolo importante, via via che si andava consolidando l'attenzione alla soggettività del paziente e sia andava affermando il principio della " patient-centered care" ( dell'assistenza centrata sul paziente).
Molti studi dimostrano invece che diverse tipologie d'intervento possono migliorare significativamente lo stato psicosociale di pazienti e familiari.
E' per tali ragini che presso la nostra U.OC. di Oncologia dell' Ospedale " A. Cardarelli" di Campobasso, abbiamo intenzione di definire un percorso di accoglienza, ascolto, valutazione e gestione di problematiche per pazienti con patologie neoplastiche e i propri familiari inerenti aspetti di tipo psicologico e far fronte alle difficolta che tali patologie comportano e offrire presenza, sostegno e garanzia di avere sempre qualcuno in grado di dare il tipo di aiuto che, di volta in volta, puo' essere necessario.
La dimension e psicologica della patologia oncologica ed onco-ematologica, spesso definita con il termine di " qualità di vita", ha acquistato nel tempo una considerazione sempre maggiore a tutto beneficio di pazienti e familiari e a sostegno di quanti, operatori socio-sanitari del settore, hanno sempre sostenuto la limitatezza di un approccio globale ad una persona malata.
Se da un lato i progressi in campo diagnostico e terapeutico consentono una sopravvivenza sempre maggiore, fino alla guarigione completa per numerosi tumori e malattie onco-ematologiche, dall'altro numerosi sono i pazienti che devono essere supportati anche dal punto di vista psicologico e sociale e garantire loro una migliore qualita' di vita.
Proprio in virtu' di tale premessa un intervento professionale mirato, riuscirebbe ad alleviare le fatiche che una tale condizione comporta.
Questa breve premessa per sottolineare come il problema dell'approccio psicologico è e dovrà essere parte integrante dell'approccio al paziente oncologico ed onco-ematologico utilizzando gli trumenti più idonei per l'individuazione, la misurazione, la gestione e l'approccio piu' adeguato ai singoli problemi che si possono presentare ai pazienti o ai propri familiari.
In questa ottica è necessario indicare un percorso che:

  •             a.    Definisca il modo migliore per individuare l'approccio piu' adeguato ai pazienti oncologici, onco-ematologici e ai loro familiari
  •             b.    Individui gli strumenti più adeguati atti anche alla misurazione del disagio psicologico dei pazienti e dei loro familiari
  •             c.    Definisca e gestisca gli approcci personalizzati al singolo paziente e/o familiare

I possibili obiettivi che un progetto di questo tipo deve centrare sono almeno a due livelli:

  1. livello generale
  •             a.    che garantisca, a tutta la popolazione afferente agli ambulatori, reparto di degenza, D.H. e Ospedalizzazione Domiciliare Oncologica l'offerta             del colloquio di base con le figure indicate nel progetto ( assistente sociale, psicologico, etc...)
  •             b.    definisca gli strumenti validati scientificamente per individuare e misurare il disagio psicologico pazienti e familiari
  •             c.    costruisca un programma di gestione delle problematiche psicologiche riscontrate. 

2. livello specifico

  •             a. che garantisca un percorso diagnostico-terapeutico basato sulle prove di efficacia, periodicamente aggiornato sulla scorta della letteratura nazionale e internazionale
  •             b.    definisca la formazione del personale con corsi adeguati ( preferibilmente ECM) 
  •             c.    preveda controlli delle varie fasi dei percorsi individuando le caratteristiche prestazionali che possono essere definite, misurate e controllate
  •             d.    stabilisca e/o adotti protocolli di gestione delle problematiche psicologiche in conformità con le Linee Guida Nazionali ed Internazionali
  •             e.    assicuri una informazione adeguata e trasparente per garantire un corretto rapporto strutture/utenti

 

OBIETTIVO GENERALE
Individuare e misurare i problemi psicologici che si possono presentare al paziente oncologico e/o onco-ematologico o ai propri familiari, inoltre definire e gestire il miglior approccio possibile ai singoli problemi per dare loro una reale ed utile sostegno nell'affrontare le pesanti difficoltà emotive ed di adattamento psicologico collegate alla malattia.

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OBIETTIVO SPECIFICO 1 - Creazione di un clima culturale più adeguato alla individuazione e comprensione dei problemi psicologici dei pazienti mediante incontri e corsi di formazione " ad hoc" per medici e infermieri volontari

OBIETTIVO SPECIFICO 2 - Individuazione di strumenti idonei e della metodologia d'approccio al paziente oncologico, onco-ematologico e dei loro familiari per il rilevamento del disagio psicologico

OBIETTIVO SPECIFICO 3 - Modalità di raccolta e gestione dei dati

OBIETTIVO SPECIFICO 4 - Definizione e attuazione delle azioni terapeutiche